Davide | Articoli | 02/03/2014 | PDF

I “nuovi” incarichi alla guida della Mobilità in Veneto

Il 2014 ha riservato alcuni cambiamenti per quanto riguarda la Mobilità in Veneto. E non stiamo parlando della rivoluzione dell'orario cadenzato sui binari veneti, bensì della nuova organizzazione che è stata adottata in Regione e sulle figure che da ora in poi avranno il compito di attuare le decisioni politiche.

Cambiamenti non così evidenti per il pubblico, ma che assumono un significato particolare per quanto riguarda la Mobilità e il Trasporto Pubblico Locale. Infatti, come abbiamo più volte citato su queste pagine, mentre la maggior parte delle volte si ha ben presente chi siano i responsabili delle scelte di ordine politico, come il Presidente della Giunta Regionale o l'Assessore alla Mobilità e alle Infrastrutture, raramente è chiaro in che maniera operino gli uffici regionali e la macchina burocratica affinché le scelte politiche si traducano in misure concrete, in provvedimenti e in atti pratici che abbiamo una ricaduta sulla quotidianità dei cittadini e degli utenti del Trasporto Pubblico in particolare.

Infatti, con la Deliberazione n. 2611 del 30 dicembre scorso, la Giunta Regionale ha provveduto ad assegnare competenze e funzioni alle nuove strutture regionali. In particolare, all'interno dell'Area Infrastrutture è stato creato il Dipartimento Riforma Settore Trasporti: un nome importante poiché i Trasporti vengono visti come un servizio unitario, ma che soprattutto come un settore che necessita di una riforma. In che verso ancora non è chiaro, ma di sicuro sono numerose le priorità: dai finanziamenti statali e regionali destinativi ai successivi criteri di ripartizione fra i diversi servizi e le diverse aziende che li espletano; alla legislazione regionale, ancora ferma al 1998, all'indomani del trasferimento delle competenze dallo Stato alla Regione senza tener conto di tutte le successive evoluzioni; alle politiche rivolte alla cittadinanza per favorire una mobilità sostenibile e ambientalmente compatibile.

Nell'ambito del Dipartimento Riforma Settore Trasporti, con altri distinti provvedimenti sono state individuate quattro differenti sezioni, con un dirigente a capo di ognuna e ognuna con precise competenze.

Sotto questo punto di vista, dunque, nessuna "novità", anzi, molte conferme. Conferme che riguardano innanzitutto i nomi delle persone poste a capo delle diverse sezioni, vecchie conoscenze della dirigenza regionale, che talvolta, anche per stessa ammissione della Regione, mancava delle competenze necessarie, come nel caso dell'elaborazione dell'orario cadenzato ferroviario il cui capo progetto, Domenico Menna, figura assunto come consulente esterno.
Si noti come le strade e le autostrade godano di una sezione a sé stante, mentre tutto il resto del Trasporto Pubblico Locale, che da tempo reclama maggiore attenzione a livello regionale, sia finito tutto dentro lo stesso calderone della Mobilità.

Siamo dunque di fronte a un timido segnale positivo da parte della Giunta Regionale in grado di garantire un progresso in tema di Trasporto Pubblico Locale in Veneto o, piuttosto, di fronte a un semplice rimescolamento delle carte in tavola che rappresenta l'ennesima operazione politica di facciata?