Amministratore | Articoli | 01/03/2013 | PDF

Nuovo corridoio ferroviario Baltico - Adriatico via Friuli e Veneto

Klagenfurt, 16 apr - "Il Friuli Venezia Giulia non più soltanto Ponte verso l'Est ma piattaforma logistica anche a servizio dell'asse Nord-Sud". Tutto in un progetto che, di fatto, potrebbe "e dovrebbe", caldeggia l'assessore regionale alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi, aprire le porte all'inserimento dell'asse ferroviario Baltico-Adriatico tra i progetti prioritari (PP) "sponsorizzati e finanziariamente aiutati" dall'Unione Europea.

Il prossimo 9 giugno a Saragozza, in Spagna, a margine del Consiglio Ue dei Trasporti e soprattutto tra ottobre e novembre prossimi con una decisione della Commissione europea verrà infatti definita la nuova griglia, l'aggiornamento, dei progetti prioritari TEN (Trans european Network) che l'Europa e gli Stati membri sosterranno nel prossimo periodo.

Così oggi a Klagenfurt, 19 istituzioni ed organizzazioni di Austria, Italia, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca, "guidate" dal governatore della Carinzia Gerhard Doerfler e dall'assessore ai Trasporti del Friuli Venezia Giulia Riccardi, hanno dato ufficiale avvio allo studio, finanziato proprio da Bruxelles con 3,7 milioni di euro, denominato Baltic-Adriatic Transport Cooperation (BATco) che si prefigge lo scopo di verificare il prolungamento a Sud, da Vienna verso Graz, Klagenfurt, Villaco, Udine, Trieste/Venezia e Bologna/Ravenna del già "autorizzato", dalla Ue, Progetto prioritario 23 che già ora è in fase di realizzazione tra i porti polacchi di Gdansk e Gdynia (presso Danzica, sul Mar Baltico), scendendo verso Varsavia per poi proseguire sia verso Brno (Cechia) che verso Bratislava (Slovacchia), ricongiungendosi quindi a Vienna.

1
2
3

Come hanno ricordato Riccardi e Doerfler, segnalando lo strategico interesse di Friuli Venezia Giulia e Carinzia per questo nuovo asse Nord-Sud, il Baltico - Adriatico ha alle proprie spalle due importanti premesse: la Lettera d'intenti sottoscritta nel 2006 in Lussemburgo, tra i ministri dei Trasporti d'Italia, Austria, Polonia, Cechia e Slovacchia, e la Risoluzione politica firmata a Bruxelles il 6 ottobre 2009 dal presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo, dallo stesso Doerfler e dai responsabili di altre 17 Regioni europee dei cinque Paesi coinvolti, alla presenza del vicepresidente Ue Antonio Tajani.

"Si vuole dar vita ad un nuovo corridoio che unisce i due mari della nuova Europa - ha sottolineato oggi a Klagenfurt Riccardi - creando le premesse per uno sviluppo socio-economico dei territori attraversati da questo asse 'su rotaia', trasferendo merci pesanti sul mezzo ferroviario, sviluppando nuove rotte commerciali attraverso il sistema portuale del Friuli Venezia Giulia (elemento fondamentale della direttrice baltico-adriatica), 'agganciando' anche nuovi mercati in Polonia, russi e finlandesi".

Dal lato infrastrutturale, ha quindi evidenziato Riccardi, l'inserimento dell'estensione del PP23 tra le progettualità comunitarie offrirebbe un'ulteriore opportunità: quella, ha detto, della focalizzazione di investimenti Ue (e nazionali) per realizzare ad esempio il raddoppio della linea Ronchi-Cervignano-Udine; o, come è stato sottolineato oggi, tra Graz e Klagenfurt, per la realizzazione del tunnel di base del Semmering (26 km, 2,8 miliardi di euro, previsto dalle autorità austriache per il 2022) e della nuova tratta ferroviaria di 130 chilometri della Koralm, oggi in costruzione con una spesa indicata in 5,2 miliardi di euro (di cui ad oggi spesi circa 800 milioni), la cui conclusione è stimata nel 2018.

Confermando "il pieno impegno ed il sostegno" dell' Amministrazione regionale al progetto Baltico-Adriatico "poiché il Friuli Venezia Giulia non deve guardare solo ad Est ma anche al Nord, perché un asse Nord-Sud è altrettanto determinante e strategico per la nostra regione", l'assessore Riccardi ha infine sottolineato che questo nuovo asse dalla Polonia all'Italia "deve veder confermato anche da Bruxelles l'attuale previsto tracciato, non può trovare altre e diverse 'vie d'uscita' che potrebbero renderlo meno competitivo".

Accanto a Doerfler e Riccardi oggi a Klagenfurt erano rappresentati anche la Regione Stiria, i ministeri dei Trasporti e delle Infrastrutture austriaco, polacco, ceco e slovacco ed i partner dello studio, tra cui il ministero italiano dell'Ambiente, il Porto e la Camera di commercio di Trieste, il sistema camerale del Veneto e l'Istituto sui Trasporti e la Logistica (ITL) di Bologna.

( ufficio stampa giunta regionale del Friuli Venezia Giulia )