Amministratore | Articoli | 01/03/2013 | PDF

FNE riceve il premio Adecco - Festival delle Città Impresa

MONTEBELLUNA (TV) - L'Associazione Ferrovie a NordEst ha ricevuto un grandissimo riconoscimento: sabato scorso, presso l'auditorium della Biblioteca comunale di Montebelluna, il Presidente Federico Gitto e il Vice Presidente Davide Cester hanno ritirato il Premio Adecco - Festival delle Città Impresa.

Nella sezione della cittadina trevigiana sono stati premiati dieci tra operatori del settore trasporti, logistica, aziende di trasporto urbano stradale e ferroviario che hanno prodotto uno sviluppo delle infrastrutture metropolitane o stanno lavorando ai progetti di sviluppo dei sistemi di trasporto tali da dare al Nordest una configurazione metropolitana. Nel caso di Ferrovie a NordEst non è stata dunque premiata la realizzazione di uno sviluppo tangibile, quanto la capacità di proporre progetti non perdendo mai d'occhio il contesto e il tessuto sociale presso cui questi si vorrebbe fossero realizzati e di saperli proporre al grande pubblico in maniera efficace, da un lato senza esagerare dal punto di vista tecnico, dall'altro senza scendere nella banalità. E come si legge nella motivazione per l'assegnazione del premio, questo grande progetto è animato da "precisione e passione. Questi gli ingredienti preziosi che un gruppo di giovani veneti appassionati di ferrovia e mobilità hanno riversato nel sito www.ferrovieanordest.it. Il risultato è uno strumento costantemente aggiornato e attendibile. Imperdibile per tutti gli appassionati di «vie ferrate» di cui si valorizzano gli aspetti storici e sociali e lo studio dei temi della mobilità in generale, tema centrale di questo decennio".

Accanto a Gitto e Cester, sul palco, personalità di rilievo del calibro di Kerstin Schoenbohm e Ingulf Leuschel, rispettivamente responsabile commerciale di Deutsche Bahn Italia per il settore EC Brennero e responsabile dei lander Berlino e Brandeburgo delle Deutsche Bahn, premiati per il continuo sforzo nel potenziare i trasporti fra NordEst italiano e l'Europa centrale; ma anche il team di Rail Traction Company, solida impresa altoatesina di trasporto merci lungo la ferrovia del Brennero, ed il gruppo TransDolomites che studia il ripristino della mobilità ferroviaria nelle valli trentine.

A consegnare il riconoscimento sono stati Stefania Marcoli per Adecco, sponsor del premio, e Filiberto Zovico, direttore del Festival delle Città Impresa e della Fondazione NordEstEuropa. Zovico che ha riconosciuto nell'Associazione la capacità di approfondire in maniera puntuale aspetti tanto complessi quanto importanti quali quelli della mobilità, così da dare la possibilità a Federico Gitto di presentare le proprie proposte, nell'ambito del Festival della Città Impresa, nella sessione di lavoro dedicata alla riorganizzazione e al miglioramento della linea ferroviaria Vicenza-Schio. Un ringraziamento va dunque alla Fondazione NordEstEuropa e ad Adecco che hanno creduto nelle capacità di Ferrovie a NordEst.

Ovviamente un doveroso ringraziamento va anche a tutti voi che quotidianamente ci seguite, fornendoci consigli e spunti di riflessione dai quali spesso parte la nostra disamina sulla situazione della mobilità, non solo ferroviaria, a NordEst.

Con questa occasione abbiamo approfittato per conoscere meglio chi sta dietro all'Associazione, chi cura l'aggiornamento costante del sito con articoli e approfondimenti, chi spesso si trova a discutere e scambiare idee su come sia possibile migliorare il trasporto pubblico nel Triveneto. Innanzitutto vi sono il Presidente dell'Associazione, Federico Gitto, tecnico nel settore merci ferroviario, e il Vice Presidente, Davide Cester, laureando in Fisica presso l'Università di Padova. A coadiuvarli nella loro opera vi sono altri due studenti dell'Ateneo patavino, Paolo Corposanto, presso la Facoltà di Ingegneria, e Mirco Brondolin, presso la Facoltà di Farmacia.

Abbiamo dunque rivolto a Federico e Davide alcune domande per fare il punto della situazione su quello che succede sui binari del NordEst e non solo...

Cosa vi anima nel tenere vivo questo progetto?
"Io sono appassionato di ferrovia da quando sono nato" dice Federico. "Col tempo ho imparato a conoscere questo mondo complesso e importante, e ad impararne e capirne le dinamiche fondamentali.
Io sono prima di tutto un viaggiatore, nel senso più tradizionalmente romantico del termine, ma sono anche un curioso della tecnica; ho conosciuto a fondo i sistemi di altri Paesi all'avanguardia nel trasporto, e oggi lavoro nel settore, quindi posso avere una visione panoramica di quali sono gli errori ma soprattutto le possibilità del nostro sistema ferroviario. L'idea è di condividere queste informazioni, e spingere perché certe fantasie diventino realtà, a vantaggio di tutti". "Insomma, è la voglia di spiegare cosa succede sui binari del Nordest" incalza Davide. "Il cittadino medio non ha un rapporto con la ferrovia, se non tramite le code ai passaggi a livello o i dibattiti sulle grandi opere come la TAV; l'idea generale è che ci sia un qualche ente astratto chiamato 'le ferrovie' che dovrebbe soddisfare i desideri di tutti. Il discorso, purtroppo o per fortuna, è molto più complesso. Dal sistema ferroviario i cittadini potrebbero ricavare molti benefici, prima però è necessario che siano informati, anche a grandi linee, sui meccanismi sottostanti".

Pensate dunque che il sito, oltre ad avere un mero scopo informativo, possa raggiungere una dimensione sociale?
"Io penso, e spero, che l'informazione diffusa dal sito porti alla formazione di un movimento di cittadinanza attiva, perché le persone siano stimolate a saperne di più, per decidere al meglio per il proprio futuro" afferma Federico. "Noi conosciamo piuttosto bene uno specifico settore, e vogliamo che anche gli altri ne sappiano di più. Credo che la dimensione sociale più forte che potremo raggiungere, tramite questa attività, sarà spingere la gente a votare con maggiore coscienza di ciò che sta decidendo, e a smetterla di essere passivi. Almeno nel settore dei trasporti". "Per questo noi cerchiamo di informare per primi ...gli elettori: la democrazia funziona così" aggiunge Davide. "Il sito e l'Associazione Ferrovie a NordEst promuovono la ferrovia, ma la ferrovia a sua volta ha fini sociali. Se un giorno grazie a Ferrovie a NordEst ci sarà una 'festa della ferrovia' che coinvolga il pubblico, ne sarò contento; ma se devo essere sincero mi interessa molto di più 'dare qualcosa' alle persone, che non organizzarle".

Quale misura ritenete più urgente per migliorare il trasporto a Nordest?
Senza ombra di dubbio, Federico sostiene che "deve completarsi un cambio di mentalità, perché i cittadini del Nordest capiscano di essere una società di persone che condividono un territorio, e non un insieme di individui indipendenti e isolati. Questo farà sì che i tanti "paesoni" troppo cresciuti capiranno di essere delle città, e nei trasporti la gente capirà che una mobilità basata solo sul mezzo privato è insostenibile. Arrivati a questo, l'intervento fondamentale sarà creare delle istituzioni regionali con poteri molto forti, che dirigano tutti i vettori del trasporto pubblico, partendo dalla programmazione dei servizi, fino ad arrivare alla totale integrazione della rete.
E' un modello molto diffuso, soprattutto nei Paesi anglosassoni, e i vantaggi pratici per i cittadini sono ampiamente dimostrati. Chiamiamo queste entità 'Unione del Trasporto Regionale': prima ci arriviamo, meglio è per tutti. Attenzione: sono enti che dovranno essere tassativamente amministrati da tecnici e non da politici, pena l'ennesimo fallimento". E proprio su quest'ultimo aspetto Davide aggiunge: "Per questa ragione se la competenza del servizio e degli investimenti non è più dei tecnici statali, ma dei politici regionali, è necessario che la politica si doti di un minimo di cultura del trasporto. Alcuni politici sono in grado di gestire un sistema complesso come quello del trasporto pubblico, altri no, e si limitano a muovere soldi senza ottenere veri risultati. Se si continua a trattare il TPL in termini di puri investimenti, senza pensare davvero alle persone che devono spostarsi, non c'è progetto che tenga".

E se doveste indicare un esempio positivo e uno negativo della gestione del trasporto pubblico a Nordest?
Federico cita, rimanendo sui binari, l'esempio positivo della configurazione del trasporto pubblico in Alto Adige: "Sta seguendo i migliori modelli della scuola tedesca, con un trasporto pensato attorno all'idea di migliorare la qualità di vita del cittadino. Gli altoatesini hanno puntato molto sul proprio trasporto pubblico, e le amministrazioni stanno operando con cognizione: i risultati li stanno premiando. Però è importante notare che non hanno fatto nessuna imponente costruzione, ma sono partiti dall'organizzare meglio ciò che già avevano in casa. Non m'importa se l'esempio è scontato: anche quello è Nordest, e nulla impedisce di estendere il modello". Davide, invece, rimane più vicino a casa e pensa al trasporto stradale: "Mi ha colpito che ATVO abbia installato piccole emettitrici automatiche in molte sue fermate, anche in luoghi periferici come il Cavallino. Questo significa che se l'utente può salire in autobus, allora può anche fare il biglietto; dovrebbe essere scontato, ma provate ad andare in una qualsiasi stazione ferroviaria minore..."
E prosegue: "Di esempi negativi purtroppo ce ne sono tanti, altrimenti non saremmo qui! Ne dico uno, generale: la Regione è una sola, ma il trasporto non ha un coordinamento unificato. Ogni azienda fa storia a sé, e questo è un male. Per un solo viaggio possono servire due, tre o anche quattro biglietti; le coincidenze non esistono, a volte le diverse fermate non sono neppure vicine. Non esiste il concetto di rete, non c'è dialogo tra aziende diverse e neppure la minima coordinazione. Anche fare viaggi di soli 30-40 chilometri rischia di diventare una babele di orari e biglietterie: per forza che poi la gente usa la propria auto!" Federico, invece, sposta l'attenzione su una delle ultime novità quanto a mezzi di trasporto, ovvero il sistema Translohr presente a Padova e Mestre, come alternativa a una rete di tram tradizionali: "Per me è l'esempio principe di come la forte ignoranza nel settore dei trasporti porti i cittadini a scegliere amministratori incapaci: nel migliore dei casi personaggi ignoranti sui temi del loro stesso settore, nel peggiore, avvoltoi assetati di potere, senza scrupolo dei danni provocati al territorio. Questa scelta ha creato un handicap per il futuro del trasporto pubblico in queste città, un handicap che ci si porterà addosso per decenni".

Se per un giorno potessi essere qualcuno che conta nel mondo dei trasporti, chi vorresti essere?
Davide è molto concreto e afferma di voler essere per un giorno "Assessore Regionale ai Trasporti, possibilmente con le spalle ben coperte dalla maggioranza. Più ancora di un Ministro, avrei potere su treni, autobus e battelli, e potrei mettere in pratica le mie idee o anche appoggiare le buone idee di qualcun altro!" Federico, invece, pensa più a un futuro che spera non molto lontano: "Mi piacerebbe essere il direttore di un ente che oggi non esiste, quella "Unione del Trasporto Regionale" di cui tanto si sente la mancanza, soprattutto in Veneto. Perché ci tengo.
E perché, per la prima volta dal 1996, quando sono arrivato in questa Regione, vedrei almeno per un giorno una gestione decente del trasporto in Veneto".

E ora uno sguardo al futuro: quali progetti o desideri per il sito ferrovieanordest.it?
Davide dice: "Mi piacerebbe avere il tempo di scrivere tutte le cose che ho in testa! A parte questo, spero che continuerà ad essere un sito interessante pieno di buone idee. Qualcuno mi ha detto che spesso ci lamentiamo troppo: non vedo l'ora di scrivere buone notizie, parlare di miglioramenti concreti! E se sarà anche in piccola parte merito nostro, ci sarà più soddisfazione". "Speriamo di poter aumentare il numero di persone che ci seguono, tramite il sito e l'associazione" sostengono, quindi, a una sola voce entrambi. "L'idea di base non è cambiata: diffondere tra i cittadini la cultura della ferrovia e del trasporto pubblico. Invitiamo tutti i lettori a parlare con gli amici di questi temi: cercate di saperne sempre di più, e di diffondere le buone idee. Il trasporto pubblico è cosa di tutti: gli strumenti per farlo funzionare esistono, e non sempre servono investimenti enormi per avere risultati tangibili. Pretendiamolo dai nostri amministratori!" "Recentemente abbiamo incontrato il loro interesse, ma anche quello di giornalisti, desiderosi di fare il proprio lavoro con maggiore competenza; spesso ci hanno chiesto, oltre ad una valutazione di progetti esistenti, anche qualche nostra idea. Ecco, speriamo che queste due anime possano evolversi in parallelo: diffondere cultura del trasporto, e veder realizzati i nostri progetti" termina Federico.

AUTO HABEN... BAHN FAHREN E siccome mobilità non vuol dire solamente trasporto pubblico con treni, autobus e tram, ma anche trasporto privato e in particolare quello automobilistico, Federico ci tiene a fare una precisazione personale: "Oltre che di treni, io sono appassionato di automobilismo. Adoro guidare! E, proprio perché è una passione, odio farlo per spostarmi da un luogo all'altro. Anche per questo spingo per un miglioramento del trasporto pubblico: perché l'auto resti un piacere e non un obbligo.
Alcuni anni fa ho letto, sulla fiancata di un treno regionale tedesco, uno slogan che da allora ho fatto mio: "Auto haben... Bahn fahren" - "Possedere l'auto... viaggiare in ferrovia". A dimostrazione che i due settori non si escludono a vicenda, basta imparare ad usarli con criterio. Da anni contribuisco a diffondere la cultura della sicurezza stradale: sono convinto che i veri risultati, in questo senso, nasceranno dall'uso consapevole del trasporto pubblico e privato".