Amministratore | Articoli | 03/08/2014 | PDF

TAV Venezia - Trieste: che fine farà il mediocre progetto?

VENEZIA - Si avvia verso una lenta morte il progetto preliminare dell'Alta Velocità fra Venezia e Trieste? Il territorio lo rifiuta, la Provincia di Venezia lo boccia, Zaia lo critica, per le Ferrovie non serve. Il sogno assurdo della Grande Jesolo perde un pezzo? Facciamo il punto sul progetto peggio gestito degli ultimi anni.

La storia ormai la sappiamo tutti: il corridoio Torino - Trieste è uno dei grandi assi trasportistici d'Italia, ed è stato incluso nell'elenco dei "corridoi europei" da potenziare per favorire la libera circolazione tra le nazioni dell'UE (lasciamo stare Kiev, per il momento). Dopo anni di silenzio, la Regione Veneto se ne è uscita sul filo delle scadenze con un progetto faraonico, tecnicamente discutibile, che ha incontrato una lunga serie di critiche ed opposizioni (ad eccezione dell'assessore Chisso e dei politici di Jesolo). E la lista ora si allunga ancora...

Il rapporto del WWF
Qualcuno dirà che era prevedibile, ma il WWF ha appena finito di produrre un documento di 250 pagine in cui elenca tutti i difetti del progetto preliminare consegnato da Italferr. Un giudizio che viene riassunto con

"Un progetto irricevibile, quello della linea TAV Venezia-Trieste, presentato in ben quattro rate e non coordinato nelle varie parti, molto superficiale nella stima degli impatti (specie per l'attraversamento del Carso e alle interferenze con siti e zone di protezione comunitari) e privo di parti essenziali come il calcolo costi-benefici. Un progetto che andrebbe rifatto completamente e che serve, in definitiva, solo a chi vuol costruire strade, superstrade e autostrade a tutto spiano.
[...]
Il progetto è infatti, per gli aspetti ambientali e naturalistici, lontanissimo da qualsiasi parametro di sviluppo sostenibile e in contrasto con le Direttive europee sulla VIA e la conservazione della biodiversità, con il rischio di portare l'Italia verso l'apertura di una procedura di infrazione comunitaria, se venisse approvato.
[...]
Ce n'è abbastanza per dire che gli elaborati presentati da RFI sono, a giudizio dell'associazione, molto al di sotto del livello minimo di accettabilità tecnica.
"

L'articolo completo del WWF è raggiungibile a questo indirizzo.

I dubbi di Zaia in tempi di amministrative
Sarà stata anche campagna elettorale, ma Zaia in un recente incontro ad Eraclea ha di nuovo ribadito i suoi forti dubbi sul tracciato litoraneo, dichiarando di appoggiare la posizione dei Comuni interessati. E' chiaro che il vento politico ormai va in un'altra direzione rispetto alla TAV.

La stroncatura delle Ferrovie
La bocciatura più ruvida viene proprio da chi le ferrovie le costruisce e le gestisce. Come è sua abitudine, l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, l'Ing. Mauro Moretti, non ha usato mezzi termini nel commentare il progetto di "TAV balneare" tanto propagandato da Chisso e Calzavara. Ci limitiamo a riportare le già chiarissime parole dell'ingegnere riminese:

"per il Veneto il sistema base prevederà fermata a Venezia, Padova, Verona, Milano. Con questo criterio, non aveva nemmeno senso progettare la tratta da Mestre verso Trieste lungo la costa, con andamento a biscia e con la pretesa da parte della Regione Veneto di servire le località balneari e una fermata a Passarella di Jesolo. I sistemi ad alta velocità uniscono grandi città, non uniscono villaggi. Tutto lì."

Questo lo dice l'amministratore delegato delle Ferrovie. Serve aggiungere altro?

Eppure non è ancora finita:

"se non vuole essere una linea ad alta velocità ma vuole essere un quadruplicamento, avrà una funzione diversa, non c'è bisogno allora di fare una progettazione prevedendo treni che vadano a 300 km/h , basta arrivare a 200 km/h, costa molto meno e dà maggiore servizio al territorio. I treni ad alta velocità, ripeto, non sono i treni dello Stato, né i treni delle Regioni, sono treni di mercato. Se poi la Regione vuole farsi la sua società per fare treni ad alta velocità perché vuole coprire, lo dico in senso positivo, anche il costo di un servizio, perché ritiene che per il suo territorio sia importante, io non ho nulla da dire. Non a caso i nostri concorrenti, non è che vadano a fare i treni a Trieste e nemmeno a Bari e nanche a Reggio Calabria. Partono soprattutto tra Salerno e Milano e poi fanno qualche antenna a Venezia e qualche antenna a Torino, perché lì si fanno i soldi, negli altri posti è un po' più fatica"

Tutto chiaro, no? L'alta velocità non è indispensabile, basta una linea da 200 km/h. Per una volta, tecnici e comitati sono perfettamente d'accordo. Ma a ben leggere c'è dell'altro: fare una nuova linea non conviene, perchè non c'è abbastanza domanda. Continua Moretti:

"Il completamento della tratta Milano-Venezia è la priorità numero uno per il sistema paese [...] Trieste e Lubiana non hanno bacini di passeggeri sufficienti a proseguire su quella tratta. Noi in questo momento abbiamo un sistema che rispecchia la domanda che viene espressa dal territorio, abbiamo anzi il problema di riempire i treni. Non esiste il tema della carenza di offerta a Est di Mestre."

Come epitaffio farebbe la sua figura, non c'è che dire.

Ma c'è qualcuno che appoggia il progetto?
Chiariamoci: l'iter burocratico andrà avanti, almeno fino ad un certo punto, con l'obiettivo di portare a casa almeno i finanziamenti per la progettazione, e poi si vedrà. A difendere il fortino di questo progetto disgraziato sono rimasti l'Assessore Chisso (PdL) e la maggioranza (PdL) del Comune di Jesolo, che dopo aver perso Miss Italia cerca almeno di portare a casa un po' di cemento finanziato dalla UE, secondo il vecchio schema di costruire, espandersi, e poi costruire ancora in nome del turismo. Ma è giusto che i sogni di gloria di un singolo comune balneare condizionino la politica dei trasporti dell'intero NordEst?