Giovanni | Articoli | 11/12/2009 | PDF

Tornano i merci sulla Udine-Cividale, riattivato lo scalo di Bottenicco

Trieste, 10 dic - A quasi dieci anni di distanza torna il trasporto merci sulla linea ferroviaria Udine-Cividale.
Oggi, infatti, un treno da 1.300 tonnellate, caricato con pesanti coil (nastri in bobine) d'acciaio provenienti dalla Germania e destinati alla ditta "Faber" di Cividale del Friuli, è arrivato allo scalo merci di Bottenicco (tra Moimacco e Cividale). Il servizio consentirà, inserito in una più ampia organizzazione del servizio ferroviario che interesserà San Stino di Livenza e Cividale, un'ulteriore riduzione di circa 2 mila Tir dalle strade del Friuli Venezia Giulia.

"Un altro passo in avanti nella politica del trasferimento modale voluta dalla Regione, che in ambito logistico-ferroviario sta cercando di sviluppare ogni tipo di soluzione per garantire competitività ed affidabilità al trasporto ferroviario regionale - ha rilevato l'assessore regionale alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi - assegnandogli un'alternativa al trasporto su gomma con positive ricadute economiche e chiari vantaggi in termini ecologici e d'impatto ambientale".
La collaudata collaborazione della Società regionale Ferrovie Udine Cividale (FUC) con l'impresa ferroviaria InRail, partecipata dalla Regione, e la società di logistica Inter Rail, unitamente alla disponibilità della direzione della Faber ed alla locale struttura di RFI-Rete ferroviaria italiana, ha consentito la riattivazione di uno scalo ferroviario da anni dismesso e che rischiava l'abbandono.
L'effettuazione in totale ambito ferroviario di questo traffico, oltre a migliorare la circolazione viaria - riducendo il numero di mezzi pesanti soprattutto sulle strade già sature a servizio degli scali merci ferroviari di Udine e San Stino di Livenza - consentirà altresì positive ricadute sulle aziende operanti nella Zona industriale di Bottenicco e del Cividalese, che possono contare nuovamente su un trasporto merci "su ferro".
L'iniziativa si inquadra, quindi, in una prospettiva di sviluppo più ampia, che vede l'utilizzo del vettore ferroviario per il trasporto delle merci anche su scala locale, con la possibilità di una valida alternativa allo scalo ferroviario di San Giovanni al Natisone, recentemente chiuso da Trenitalia.

Fonte: ufficio stampa giunta regionale del Friuli Venezia Giulia