Mirco | Articoli | 15/04/2012 | PDF

Venezia-Trieste: è l'ora del quadruplicamento

In queste ultime settimane è tornata a salire l'attenzione per la nuova Linea Alta Velocità/Alta Capacità Venezia-Trieste, in quanto sono in fase di completamento la fase progettuale e lo studio di fattibilità della tratta fra l'aeroporto Marco Polo e Portogruaro, a cui seguirà una fase di confronto con le comunità, della durata di circa due mesi e mezzo, che porterà entro fine giugno a una decisione finale su questa lunga vicenda.

Ripercorriamo brevemente quanto successo finora. Nel 2007 la Regione del Veneto incarica RFI per la progettazione di una linea ferroviaria ad Alta Velocità fra Venezia e Trieste. Per quanto riguarda il tracciato sul territorio veneto, veniva indicato esplicitamente di abbandonare l'ipotesi autostradale, non più praticabile poiché i cantieri della Terza corsia erano sul punto di partire in maniera indipendente, a favore di un'ipotesi litoranea. Nell'ottobre 2010, l'allora viceministro alle Infrastrutture, Castelli, rispondendo a un'interrogazione del parlamentare veneto Rodolfo Viola, indicava sommariamente quale fosse il tracciato scelto, che sarebbe però stato svelato solo due mesi più tardi, a ridosso del Natale 2010, senza alcun coinvolgimento delle amministrazioni locali. Questo ha scatenato l'opposizione di sindaci, cittadini, associazioni e comitati, nonché un parziale retro-front del Presidente della Giunta veneta, Luca Zaia, che fino ad allora non si era dimostrato contrario al progetto. Proprio questo ripensamento ha portato nell'autunno 2011 alla nomina dell'architetto Bortolo Mainardi quale commissario straordinario per l'asse ferroviario Venezia-Trieste, col fine di trovare, in pochi mesi, una soluzione alternativa al tracciato litoraneo. Fin da subito l'idea del commissario è stata chiara: stazione all'aeroporto Marco Polo, quindi affiancamento all'attuale linea ferroviaria e attraversamento in sotterranea dei centri abitati (vedi FNE News del 07/11/11). In seguito, a gennaio 2012, anche la Corte Europea ha bocciato il progetto del tracciato litoraneo, rilevando numerosi vizi di forma che avrebbero invalidato l'intero processo decisionale (FNE News del 14/01/12).

E ora cosa ci aspetta? Già lo scorso 14 febbraio in un primo incontro promosso dalla Provincia di Venezia, Mainardi si è dimostrato di nuovo estremamente critico dal punto di vista territoriale, ambientale e socio-economico relativamente al tracciato balneare e ha quindi dichiarato di aver ritenuto di valutare tutte le alternative attraverso un approfondito studio di fattibilità per il potenziamento dell'attuale linea storica. Tuttavia, il problema che si pone per le prossime settimane riguarda la concertazione del progetto col territorio così che non si torni nuovamente al punto di partenza, con i vari comitati e associazioni a porre il proprio veto e a opporsi alla realizzazione dell'infrastruttura.
Per questa ragione sono state intraprese iniziative su più fronti: da un lato alcuni parlamentari hanno fatto approvare una risoluzione alla Camera dei Deputati lo scorso 23 marzo con la quale si impegna il governo "ad adottare iniziative per ridurre gli impatti ambientali e paesaggistici della progettazione delle tratte mancanti del sistema AV/AC (a partire dalla tratta veneta della Lione-Kiev), utilizzando a tal fine metodi concertativi e partecipati in modo da consentire ai territori interessati di contribuire alla definizione dei tracciati contemperando l'interesse generale del sistema Pese con quello dei cittadini utilizzando in via preventiva strumenti che permettano una reale condivisione delle soluzioni adottate [...]". Dall'altro lato, alla vigilia delle fasi cruciali per l'approvazione, Simonetta Rubinato, sindaca di Roncade, e Silvia Conte, sindaca di Quarto d'Altino, si sono fatte promotrici di una lettera, firmata poi anche da altri otto sindaci del Veneto Orientale, indirizzata al commissario Mainardi, nella quale si chiede di anticipare l'applicazione del modello di 'dibattito pubblico' annunciato dal Governo attraverso la 'democrazia partecipata'. In questo modello non entrerebbero in gioco solo le amministrazioni locali ma anche, sebbene non sia previsto dalla normativa, eventuali portatori di interessi diffusi e i soggetti che hanno avanzato diverse ipotesi progettuali, così che siano chiare tutte le proposte emerse e le esigenze delle comunità locali. Secondo i richiedenti in questa maniera si potrà "realizzare un progetto di rete di trasporto coerente con la dinamica della domanda e con una corretta analisi costi-benefici, anche sotto il profilo sociale ed ambientale, inclusa una trasparente analisi della copertura economica e degli strumenti di finanziamento".

La risposta a quest'ultima lettera non si è fatta attendere tanto che il commissario Mainardi ha già convocato un tavolo tecnico che si terrà lunedì 23 aprile alle ore 11 presso il Centro Servizi della Provincia a Mestre al quale parteciperanno Mainardi e i rappresentanti della Provincia e dei 19 Comuni interessati. In quell'occasione verrà svelato il progetto e si entrerà nel vivo dell'attività: finalmente sarà possibile confrontare i due tracciati, quello litoraneo disegnato attraverso le zone di bonifica, e quello in affiancamento all'attuale linea a ridosso di numerosi centri abitati. E in vista dell'incontro, il presidente della Provincia, Francesca Zaccariotto, ha invitato i Comuni interessati dal transito dell'attuale linea ferroviaria e, di conseguenza, anche del futuro tracciato dell'Alta Velocità, a verificare la presenza nella fascia di pertinenza di 250 metri la presenza di strutture sensibili come scuole, ospedali o case di cura.

Comunque un'apertura c'era già stata la scorsa settimana quando Mainardi è stato in audizione davanti alla seconda commissione Trasporti del Consiglio regionale veneto. In questa occasione si è fatto il punto sullo stato dell'arte della fase progettuale del tratto veneto dell'AV/AC, per il quale mancano solo alcuni dettagli in fase di rifinitura, e sono stati annunciati una serie di incontri pubblici anche con i cittadini. Inoltre, secondo le stime di Mainardi, con il tracciato in affiancamento i costi si ridurrebbero ad un terzo rispetto a quelli previsti con altre soluzioni, mentre l'impatto ambientale sarebbe praticamente annullato.