Amministratore | Articoli | 27/12/2012 | PDF

Veneto orientale, treni in pericolo col nuovo orario

PORTOGRUARO (VE): il prossimo 9 dicembre si profila un nuovo orario penalizzante per tutto il Veneto Orientale, con taglio dei collegamenti diretti con Roma ed alcuni regionali in pericolo. (Aggiornamento 29/11/12).

[color=#cc0000]Aggiornamento:[/color] Trenitalia ha fatto sapere che la sparizione della coppia di ICN 772/773 era dovuta al mancato caricamento dei treni nel sistema informativo, e non ad una loro soppressione. I treni attualmente risultano prenotabili, quindi non cancellati, per varie date dopo il cambio orario del 9 dicembre. Quanto segue é l'articolo originale.

Verso il taglio dei treni notturni
Prosegue la strategia di Trenitalia già attuata nel resto del territorio nazionale: un continuo e progressivo taglio dei treni notturni, con impoverimento - se non cancellazione - dell'offerta. Stavolta a rischio sarebbe la coppia di treni InterCity Notte ICN 772/773 Trieste - Roma e vv, che transita via Portogruaro ed é utilizzata anche per spostamenti a medio raggio da Trieste a Venezia in orario notturno. Stando alle ultime notizie, la strategia di Trenitalia sarebbe quella di anticipare la partenza delle tre carrozze da Trieste, mandarle ad Udine ed agganciarle in coda al treno ICN 771; analoga manovra per il treno del ritorno.

Probabilmente questa modifica é dettata da logiche di risparmio, di fatto da Udine in giù si ha un treno solo invece di due, dimezzando i costi per il locomotore e soprattutto per il personale. Si dice anche che unificando il treno sarà più facile che esso raggiunga la "massa critica" di riempimento per portarlo in attivo... noi ovviamente siamo scettici.

Muovere persone, non treni!
Un viaggiatore in partenza da Trieste per Roma si vedrà allungato il viaggio di un'oretta e mezza, (il biglietto aumenterà in proporzione?) per arrivare sempre alla stessa ora a Roma. Per di più, la bozza di orario per la partenza riporta le 20.34 invece delle 21.54, un orario che inizia ad essere incompatibile con una cena decente (anche questo conta, quando si valuta la qualità di un viaggio). Inoltre, questo viaggiatore triestino che (a dispetto di Trenitalia) volesse ostinatamente scegliere di viaggiare in treno la sera, vedrà ridursi le possibili destinazioni, perdendo Monfalcone, Cervignano, San Giorgio di Nogaro, Latisana, Portogruaro e San Donà di Piave, in favore di ...Udine, già collegata dai treni Regionali Veloci. Sei stazioni in meno, zero stazioni in più: un bell'affare, non c'é che dire.
Il viaggiatore da Latisana, Portogruaro, San Donà, invece, subirebbe il taglio secco del collegamento, e stop.

Tutte queste penalizzazioni per l'utenza, a fronte di una presunta maggior comodità per l'impresa: ma l'obiettivo di una impresa di trasporto é quello di spostare persone, o spostare treni? Gli orari devono essere comodi per l'impresa o comodi per i viaggiatori? Quale impresa sana pianifica una costante riduzione della propria offerta e quota di mercato, anno dopo anno?

E se saltano anche i regionali?
Purtroppo non é tutto. Già da qualche anno si sta affermando nel mondo del trasporto pubblico l'idea che si debbano tagliare la prima e l'ultima corsa della giornata, perché poco frequentate; più in generale, tutte le corse con pochi viaggiatori dovrebbero essere eliminate, in quanto dannose all'economia del sistema. Ci ripromettiamo di trattare questo tema in un articolo dedicato, spiegando perché un ragionamento apparentemente sensato sia in realtà una completa bestialità che distrugge l'efficienza di una rete di trasporto. Accenniamo solo al seguente argomento: se non ho un treno che mi riporta a casa la sera, userò il treno per andare a cena fuori? Ovviamente no, ed ecco che tagliare il treno delle 23.00 ha come conseguenza che si svuota il treno delle 19.00 in senso inverso.

Uno dei primi tentativi di taglio si ebbe già con il cambio d'orario a dicembre 2008 (vedi FNE News del 08/05/2012) a cui fecero seguito numerose proteste; infine "i treni della notte" furono ripristinati, anzi ad oggi l'ultimo regionale a partire da Venezia é proprio un treno per Portogruaro, il 5801 delle 00:36. Lo stesso 5801 che insieme al "gemello" 5800 (Portogruaro 04:18 - Venezia S.L. 05:30) é da qualche tempo cancellato e sostituito con bus, per lavori di potenziamento infrastrutturale.
In effetti, fra San Donà e Portogruaro RFI sta sostituendo la palificazione della linea aerea, ed i cantieri si svolgono nelle ore notturne; il "taglio" di questi due treni "notturni" apre una finestra maggiore per l'operatività del cantiere. Purtroppo il cambio d'orario é imminente, e cosa c'é di più facile che cancellare definitivamente un treno già soppresso da settimane, un treno che già in passato si é cercato a più riprese di eliminare?
E' notizia recente in Friuli la chiusura unilaterale da parte di Trenitalia dell'intera linea Sacile - Gemona, il clima non fa certo ben sperare.

Verso un Veneto Orientale isolato?
Se uniamo la prevista cancellazione degli ICN con la soppressione della coppia di regionali "notturni", scopriamo che... l'ultimo treno da Portogruaro per Venezia sarebbe alle 20:32, ovvero: dopo cena in treno non si viaggia più! Di fatto é come se la linea chiudesse prima delle 21.
Eppure... a voi sembra tanto strano che qualcuno voglia uscire di casa dopo cena?

E la Regione che fa?
La Regione Veneto, titolare del Contratto di Servizio con Trenitalia, é concentrata sul completamento del progetto SFMR; l'impegno profuso é tale che ne é stato di nuovo rinviato l'inizio, previsto per inizio 2013. Con tanti Auguri di Buon Anno.
Però consoliamoci: é stato appena inaugurato un sottopassaggio stradale in via Scaramuzza a Mestre, lungo la Linea dei Bivi (traffico: 6 treni merci al giorno). Le migliaia di Veneti che ogni giorno usano il treno apprezzeranno questo sensibile miglioramento dell'offerta?