Amministratore | Articoli | 03/08/2014 | PDF

ACTV, rinviata la fusione con APS e SITA/Busitalia

VENEZIA - Niente fusione per ACTV: il deficit della società lagunare la porrebbe in posizione troppo subordinata. Si rinvia così a data da destinarsi il processo di integrazione con le aziende padovane APS e SITA/Busitalia.

Ad inizio anno si era parlato della possibile fusione fra le aziende di trasporto urbane ed extraurbane di Padova e Venezia, con l'obiettivo di giungere alla definizione di un piano di lavoro entro fine anno: una sorta di "Città metropolitana dei trasporti", anticipazione su gomma di quanto si prova a realizzare a livello amministrativo.

Uno dei nodi della questione è sicuramente quello della rappresentanza, ovvero quanto potere le vecchie società (e quindi i rispettivi Comuni) dovranno avere nel nuovo soggetto.
In termini di servizio nel capoluogo lagunare vengono percorsi 27,3 milioni di chilometri ogni anno, contro i 18,5 di APS e i 7,8 di SITA/Busitalia, il che darebbe al consorzio veneziano una percentuale del 51% dei servizi della nuova società, e quindi una posizione di primissimo piano dal punto di vista gestionale.

Purtroppo per ACTV la situazione contabile e patrimoniale non è altrettanto forte: alla svalutazione finanziaria dell'azienda si associa la precarietà dovuta alla crisi dei consumi e dei finanziamenti per il TPL e in ultima anche la recente crisi sindacale che ha portato ad una serie di scioperi. Una azienda tutt'altro che florida e serena, dunque, per poterle affidare la gestione del nuovo consorzio.
Ai problemi economici si aggiunge poi il nodo della contrattazione sindacale, visto che i contratti delle tre aziende differiscono in alcuni aspetti non secondari, come il numero di ore lavorative settimanali: una "grana" da risolvere probabilmente a suon di quattrini, risorse che purtroppo oggi sembrano non esserci.

ACTV rimane dunque alla finestra, rimandando le trattative a tempi migliori e annunciando comunque generiche "collaborazioni" nell'effettuazione dei servizi.

Assodato dunque che la maxifusione non ci sarà, ci chiediamo se davvero si debba aspettare di integrare patrimoni e uffici di tre società per razionalizzare i servizi fra Padova e Venezia. Ancora nel 2013 abbiamo dei treni Padova - Venezia, dei bus SITA Padova - Venezia e dei bus ACTV Padova - Venezia: non c'è proprio modo di far dialogare questi servizi senza fondere i gestori?