Davide | Articoli | 21/06/2014 | PDF

Il confronto col territorio, questo sconosciuto

Se c'è un altro aspetto in cui la Regione Veneto è particolarmente carente è quello della trasparenza e del dialogo con i cittadini.

Tutti i grandi temi di cui si occupa l'Assessorato ai Trasporti vengono gestiti internamente con scarsa o nulla consultazione, e senza dare notizie finchè non costretti a farlo. Basti vedere gli esempi recenti.

Il caso più noto è sicuramente quello della nuova ferrovia Venezia-Trieste, che in origine era previsto corresse parallela alla terza corsia dell'A4, e ad un certo punto è stata spostata. La Regione stessa (Governatore Galan ma Assessore sempre Chisso) nel 2007 ha chiesto ad Italferr di progettarla lungo la costa, allungando il percorso sopra le aree archeologiche per avvicinarsi al territorio del Comune di Jesolo - con che utilità non è dato sapere. Nessun ente locale è mai stato ufficialmente consultato prima di prendere questa decisione; ma neppure dopo che la decisione è stata presa, visto che per venirne a conoscenza i cittadini hanno dovuto attendere una interrogazione parlamentare del deputato sandonatese Rodolfo Viola (PD). Fino a quel momento l'intero progetto era proseguito in segreto.
E non si tratta solo di polemiche politiche, visto che perfino la leghista Presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto, ha finito poi con l'ammettere che il progetto è proseguito per tre interi anni prima che si iniziasse a coinvolgere il territorio. Un progetto gestito in colpevole segreto; un progetto sviluppato in modo talmente sbagliato da non piacere proprio a nessuno, dai comitati al Governatore Luca Zaia; un progetto che finora è costato ben 14 milioni di euro, soldi pubblici che verranno buttati perchè "qualcuno" per anni ha lavorato senza mai rapportarsi col territorio che amministrava.

Adesso è la volta dell'Orario Cadenzato.

Prendendo atto del fallimento del progetto SFMR, ormai vecchio di un decennio, e probabilmente copiando da quanto altre Regioni già stavano realizzando (Lombardia, Toscana), intorno al 2010-2011 fra Regione e Trenitalia si lascia cadere la tiritera della "metropolitana" e delle "fasi", e si inizia a parlare di Orario Cadenzato.

Si arriva quindi a fine 2012 con una bozza relativamente completa ed organica; nel documento si prevede di iniziare con i servizi a Giugno 2013. La Deliberazione di Giunta viene pubblicata sul BUR - Bollettino Ufficiale Regionale il 26 febbraio del 2013; fino a Luglio questo sarà l'unico documento pubblico a riguardo prodotto dalla Regione, mancando completamente la prevista scadenza di Giugno.

Quali erano i tempi tecnici? Per tradizione gli orari ferroviari di tutta Europa cambiano la seconda settimana di Dicembre. Altre variazioni minori (VCO) sono generalmente effettuate con cadenza trimestrale (Marzo - Giugno - Settembre). Per un motivo o per l'altro, Regione e Trenitalia hanno concordato di proporre l'attivazione dell'Orario Cadenzato con il cambio orario generale del 15 Dicembre.
RFI, il gestore dell'infrastruttura, deve organizzare gli orari a livello nazionale, coordinando i servizi regionali con la lunga percorrenza ed il traffico merci; per questo richiede che ogni servizio sia richiesto con un certo preavviso, di circa 4 mesi, prima della data di entrata in vigore.

E qui sta la vergogna.

Perchè la data limite per la richiesta degli orari da attivare a Dicembre era il 9 Agosto; la stesura ufficiale della bozza è stata pubblicata a fine Febbraio. In mezzo c'erano 5 mesi in cui Regione e Trenitalia avrebbero dovuto presentare il proprio lavoro e confrontarsi con il territorio. 5 mesi; 20 settimane; 150 giorni. Con tutto quel tempo a disposizione e la scadenza del 9 Agosto, quand'è che l'Assessore Chisso ha fissato gli incontri di presentazione con i sindaci? L'ultima settimana di Luglio. Complimenti alla trasparenza.

Ovviamente a quel punto mancavano completamente i tempi tecnici perchè gli amministratori locali potessero analizzare il materiale distribuito (solo cartaceo, niente di elettronico) e proporre correzioni. Le uniche proposte sono arrivate da gruppi che avevano provveduto autonomamente a ricostruire gli orari per analizzare eventuali criticità; qualcuna è stata accolta, altre no.

Nel frattempo l'attività informativa sull'Orario Cadenzato si è basata unicamente sul volontariato di appassionati ed amministratori. La Regione non ha fornito materiale scaricabile in formato elettronico, non ha organizzato incontri pubblici se non all'ultimo momento, non ha coinvolto nessun altro attore rappresentante dei cittadini. Si è chiusa nel silenzio, e che i pendolari aspettassero senza protestare.

La Regione Lombardia ha costruito il suo orario ferroviario insieme ai cittadini, concordando insieme modifiche e date di attivazione.

[size=20]Perchè in Veneto le notizie importanti devono sempre piovere dall'alto all'ultimo momento?[/size]