Amministratore | Articoli | 01/03/2013 | PDF

Diario: il Festival delle Città Impresa (2)

Continuiamo il nostro reportage dal Festival delle Città Impresa 2011. In questa seconda puntata parliamo dell'incontro svoltosi a Venezia, a cui ha partecipato l'Amministratore Delegato di FS, Mauro Moretti.

28 aprile - Venezia :: Perché l'Alta Velocità non arriva a Nordest?

L'intervista di Paolo Possamai a Mauro Moretti, amministratore delegato del Gruppo FS, era probabilmente il piatto forte dell'intero ciclo del Festival, e l'ingegnere riminese non ha deluso le aspettative.
Nel contesto di un Nordest che da mesi discute sul tracciato migliore per la Linea AV Venezia - Trieste, Moretti ha ricordato che a monte di questa discussione bisogna porsi delle domande sull'opportunità e l'utilità di una costruzione simile, e nello stesso tempo ha anche fornito la risposta, dicendo a chiare lettere che l'opera non è minimamente giustificata.

L'intervista a Moretti è stata ripresa da molti quotidiani, e ne riassumeremo solo i punti principali; vogliamo però fornire un servizio in più, riportando il video dell'intero dialogo tra Possamai e Moretti sul nostro canale YouTube.

I punti principali, che stabiliscono riferimenti utili nel futuro delle ferrovie a NordEst, si sono divisi tra la priorità di continuare il sistema TAV da Milano verso Venezia, e il modo in cui da Venezia si proseguirà verso Est.

"Non è che perchè c'è una stazione i treni sono obbligati a fermarsi. Si fermano solamente se c'è il passeggero. Per quale motivo io devo penalizzare tutti quelli che da Milano devono andare a Bologna, perchè tre persone vogliono salire su una fermata [...] Non ha motivo."
"Non è più immaginabile pensare che basta fare le infrastrutture che poi dopo alla fine il territorio si arrichisce. Questo è stato smentito ormai da decenni, tant'è che siamo pieni di opere inutili in Italia"

Moretti è stato molto chiaro: le nuove linee devono puntare a centri che abbiano la massa critica necessaria a garantire un certo flusso di passeggeri. A Nordest questi centri sono Venezia, Padova e Verona, e la priorità del sistema Paese è di completare questa direttrice.
Nel momento in cui si sbloccano i fondi, è sostenibile pensare di completare la Brescia - Padova entro il 2020.

Ciò che succede ad Est di Venezia segue gli stessi principi, solo che di centri di dimensione adeguata non ce ne sono, perché Trieste e Lubiana sono troppo piccole per giustificare un intervento simile. Dal punto di vista del trasporto passeggeri non c'è carenza di offerta.
Dal punto di vista delle merci la prosecuzione verso la Slovenia non sembra avere una domanda sufficiente, mentre il corridoio che sta crescendo molto è quello di Tarvisio, dove l'Italia è già attrezzata con la nuova Pontebbana, costruita da più di un decennio e ancora largamente sottoutilizzata. Da lì si intercettano i grandi traffici verso l'Austria e verso l'Est europeo, e l'interesse di FS va in quella direzione.

"Togliamo di mezzo il fatto che se una cosa sta su un corridoio, deve essere per forza ad alta velocità. Questo non è scritto da nessuna parte"

In tutti i casi, sottolinea l'AD di FS, è importante precisare che è falso dire che i corridoi europei debbano essere obbligatoriamente ad Alta Velocità: nessuna norma prevede questo vincolo, e anzi molti dei nuovi progetti europei sono lontani dell'essere ad Alta Velocità.
Inoltre il Nordest non è davvero dimenticato: ha ricevuto negli ultimi anni pesanti investimenti sulle infrastrutture ferroviarie, che hanno risolto dei colli di bottiglia storici.

In effetti, aggiungiamo noi, le opere fatte a Nordest sono state tutte pensate come pesanti miglioramenti delle reti esistenti (Padova - Mestre, Vicenza - Treviso - Udine, nodo di Mestre), e i risultati danno ragione a questa scelta.

28 aprile - Venezia :: Tav, sistemi aeroportuali, interporti. Avanti in ordine sparso?

All'intervista a Moretti è seguito un dibattito, moderato e stimolato dal direttore del Corriere del Veneto Alessandro Russello, e che ha visto coinvolti gli assessori regionali di Veneto e FVG, assieme al presidente di SAVE, Enrico Marchi.
Anche di questo incontro potete trovare la documentazione video nel nostro canale.

Le domande hanno riguardato le prospettive delle nuove infrastrutture a Nordest, la reperibilità dei finanziamenti, il coinvolgimento e le volontà delle Regioni in questo sviluppo.

L'assessore Riccardi ha fornito più di uno spunto interessante, descrivendo a livello generale le necessità ferroviarie della Regione FVG, ed esponendo anche una parte delle soluzioni che l'amministratore intende fornire.
Alla richiesta di come il Nordest deve procurarsi i finanziamenti necessari alle nuove opere, Riccardi risponde che il Nordest riuscirà ad ottenere l'attenzione e i fondi necessari se si mostrerà compatto a livello di istituzioni, e se saprà dimostrare che gli investimenti fatti in questa parte del Paese sono utili all'intero sistema.
Il FVG ritiene che la chiave della propria importanza per il Paese stia nell'apertura verso le Alpi, e la Pontebbana è già aperta e pronta a dimostrare la propria funzione.

Pur non dimenticando che la pianificazione delle infrastrutture deve avvenire in armonia con i territori attraversati, Riccardi sottolinea che in FVG esistono colli di bottiglia importanti, la cui risoluzione permetterà di garantire sia corridoi merci che un servizio locale di qualità.
A questo proposito la Regione sta lavorando sull'ottimizzazione dei vettori ti TPL stradale rispetto alla ferrovia, sul rinnovo del parco rotabili, e sull'offerta di un sistema integrato, con l'obiettivo di fornire delle risposte entro il 2013.
Inoltre, puntualizza Riccardi, bisogna ricordare che spesso ci si preoccupa di realizzare nuove opere, dimenticando di usare meglio ciò che si ha già.

Il Presidente di SAVE ha -comprensibilmente- spinto molto sul tema dell'investimento in infrastrutture, specie a proposito del collegamento Mestre - Aeroporto.
Ricordando che esistono molti canali per ottenere fondi per le infrastrutture, in sede europea, ha giudicato un grave problema italiano proprio la scarsa spesa in infrastrutture.
E per giudicare con completezza la necessità di un'opera è necessario studiare la domanda nell'ottica della migliore offerta fornita dalle nuove infrastrutture.

A proposito della concertazione con il territorio, Marchi ricorda che non bisogna sconfinare nella ricerca di consenso a tutti i costi: il politico deve essere un leader forte delle proprie idee, e non seguire continuamente gli umori del popolo.

L'assessore Chisso ha generalmente ricordato che per costruire ferrovie occorrono finanziamenti, magari dallo Stato centrale, e che il lavoro finora fatto sulle strade da solo non basterà.

Alla domanda se il modello del project financing sia applicabile in campo ferroviario, Riccardi risponde che è relativamente facile applicarlo per tratti puntuali, come la Mestre - Aeroporto, perché il capitale privato può interpretare direttamente la propria remunerazione. Molto più difficile è farlo su tratte complete e complesse.

Marchi aggiunge che si può anche tenere in conto di applicare il project financing in campo ferroviario anche solo per una frazione dei costi, evitando soluzioni aut-aut.

Domanda rivolta da Russello a Chisso: il modello da seguire è quello lombardo, con una Regione pesantemente coinvolta nella realizzazione e nella gestione delle opere, o è da preferire un approccio più neutrale?
La risposta è chiara: non importa il modello, l'importante è fare le infrastrutture [costruirle, NdA]
L'importante è che gli utili rimangano sul territorio, CAV in questo senso è un'esempio.

Il nostro pensiero personale va al di là dei contenuti discussi durante l'incontro, seppure interessanti. Troviamo molto stimolante il confronto diretto tra i due assessori, uno nominato e di scuola tecnica, l'altro eletto e di scuola politica.
Le risposte di Riccardi sono state puntuali, precise, e condite da una apprezzabile dose di umiltà e disponibilità.
Le risposte di Chisso, sinceramente, non siamo riusciti a capirle, e vi invitiamo a visionare direttamente il filmato del dibattito per formarvi un'opinione vostra.
C'è un unico filo conduttore, a suo modo inquietante: ogni volta che gli si rivolge una domanda sulla ferrovia, l'assessore risponde finendo per citare le strade. Giusti o sbagliati che siano, gli unici modelli citati sono quelli applicati nella gestione stradale.
O si parla di terza corsia, o si parla di Passante, o si parla di CAV.
Sono le uniche risposte che si possano dare al problema dei trasporti in Veneto?