Davide | Articoli | 18/06/2011 | PDF

Chiusa per smottamento la Calalzo - Ponte nelle Alpi

BELLUNO - La linea Calalzo - Ponte nelle Alpi è chiusa dalla serata di giovedì 16 giugno, dopo che il treno regionale Calalzo - Venezia è sviato in seguito ad una colata di terra e sassi che aveva invaso la sede ferroviaria, tra Ponte nelle Alpi e la frazione longaronese di Fortogna. La frana è stata causata da un temporale molto intenso abbattutosi in zona, causando diverse colate in più punti della valle tra Ponte nelle Alpi e Longarone.

Il treno, l'ultimo della sera in discesa, è sviato a circa 100 metri dall'imbocco nord della galleria "Crode Alte" che negli anni '80 del 1900 era stata prolungata con un paramassi proprio per la franosità della zona.
Tutta la zona infatti si trova sotto ad un costone montuoso assai instabile, all'uscita della galleria la linea corre alla base di un conoide di deiezione di notevoli proporzioni, per gran parte coperto da boschi ma pur sempre instabile.

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Il punto dello svio, dopo la rimozione dei detriti (18/06/2011, foto Alessandro de Nardi)

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Il regionale 11149 a bordo aveva 4 passeggeri oltre al personale, non si registrano feriti in quanto la limitata entità del materiale sui binari ha causato si lo svio dei carrelli di due carrozze intermedie, ma fortunatamente il treno si è arrestato senza urtare il portale della galleria o rovesciarsi.
In quel tratto la ferrovia corre su rilevato, parallelamente al tracciato abbandonato della statale 51.

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L'imbocco nord galleria Crode Alte, prolungato in artificiale negli anni '80 a scopo paramassi (17/06/2011, foto Paolo de Pasqual)

Al momento il binario è stato liberato dal materiale accumulatosi e sono state eseguite riparazioni sommarie all'armamento in modo da consentire il transito di mezzi di servizio, ma la linea resta chiusa in quanto poco più a nord, verso l'abitato di Fortogna, un ulteriore movimento franoso di notevole entità è sceso dal conoide di deiezione andando a sommergere la sede abbandonata della statale 51, in prossimità del casello posto in corrispondenza del vecchio passaggio a livello soppresso ancora negli anni '50, fermandosi a pochi metri dalla linea ferroviaria.

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Nei pressi del vecchio casello la colata più rilevante, giunta a pochi metri dalla linea (18/06/2011, foto Paolo de Pasqual)

Le FS hanno comunicato che prevedono una chiusura di circa due settimane a scopo precauzionale, vista anche l'allerta meteo diramata per i prossimi giorni e in attesa di accertamenti sulla stabilità del versante.
E' stato istituito un servizio sostitutivo con autobus tra Ponte nelle Alpi e Calalzo.

Gli amministratori locali hanno già espresso la propria preoccupazione per i timori di ulteriore riduzione del servizio, mentre la stagione turistica estiva è alle porte. Non c'è pace insomma per la nostra splendida linea ferroviaria di montagna, che sopravvive con stoicismo tra mille difficoltà, mentre le sue sorelle in Trentino e Alto Adige sono oggetto di continui potenziamenti e promozioni turistiche.

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Questa la situazione lungo il pendio che sovrasta la ferrovia; nella seconda foto siamo sopra al vecchio casello, dove i detriti hanno quasi raggiunto la linea (18/06/2011, foto Alessandro de Nardi)

In conclusione, non possiamo che far notare l'atteggiamento ai limiti dell'omertoso dell'ufficio informazioni delle Ferrovie dello Stato, che si è premurato di emettere un comunicato per precisare che la frana "si è staccata da un costone non di proprietà di Ferrovie dello Stato". Che sia sviato un treno regionale di Trenitalia, questo non lo dicono assolutamente, e chissenefrega se c'erano passeggeri e personale a bordo. E neppure dicono che fine farà l'espresso Roma - Calalzo, dato che la stazione capolinea è attualmente irraggiungibile. Ancora una volta le Ferrovie dimostrano che il loro principale interesse è quello di discolparsi a prescindere, prestando poca o nulla attenzione ai viaggiatori coinvolti.
Eppure se svia un treno di un'altra compagnia partono annunci a non finire... coda di paglia?

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Nell'incidente è rimasto coinvolto un treno, ma FS non lo dice... (16/06/2011, foto Gazzettino.it)