Mirco | Articoli | 13/08/2012 | PDF

Che l'estate abbia portato consiglio?

Periodo di ferie, ma non per tutti. Nella calura estiva gli uffici regionali fremono perché sulle scrivanie si stanno accumulando mano a mano i documenti necessari per chiudere alcune fondamentali partite.

L'avvio dell'SFMR Veneto (previsto fra la fine del 2012 e la metà del 2013), la definizione dell'assetto di società miste di gestione di trasporto ferroviario regionale (che dovrebbe giungere entro fine anno), la ridefinizione dei servizi minimi di trasporto pubblico locale (affidata a una commissione che dovrebbe dare i propri risultati a breve) e, non ultima, la questione della nuova linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità Venezia-Trieste.

E proprio su quest'ultimo tema, le parole dei protagonisti sta arroventando ancor più il clima estivo. Il primo a parlare è stato l'assessore regionale alle Politiche della Mobilità, Renato Chisso, che in vista del nuovo incontro che si terrà a settembre a cui parteciperanno anche il commissario straordinario all'asse ferroviario Venezia-Trieste, l'architetto Bortolo Mainardi, e i sindaci dei Comuni interessati dall'opera, chiede "di rispettare le indicazioni dei Comuni, che hanno detto no al tracciato balneare [a parte Meolo, ndr], ma non hanno detto un sì o un no definitivo all'affiancamento alla linea storica. Questo perché nei centri abitati bisogna andare in galleria". Altrimenti fra Marcon, Quarto d'Altino, Croce, San Dona' di Piave, Ceggia e San Stino di Livenza, su 70 chilometri di tracciato, potrebbero essere abbattute 2500 abitazioni, innescando un serio problema sociale, conclude l'assessore.

"Quali 2500 abitazioni? A me risulta non più di cinquanta!" Pronta la replica del commissario Mainardi il quale ha fatto recapitare sulle scrivanie del Presidente della Regione, Luca Zaia, e del Ministro allo Sviluppo economico, Corrado Passera un'informativa in cui riassume i dati tecnico-economici relativi alle diverse ipotesi, raccolti del corso del suo primo anno di attività. Quindi basta parole, ma dati, messi nero su bianco.
E in tale informativa è contenuta, forse, la soluzione. La crisi economica non lascia scampo a nessuno: l'Unione Europea ha ridisegnato i corridoi continentali e il famoso Corridoio V dall'Atlantico al Mar Nero è diventato Corridoio Mediterraneo da Barcellona a Budapest; Spagna e Francia rivedranno i loro progetti, la Slovenia punta di più al nord e al Mar Baltico che all'Italia. Dunque a che pro spendere quasi 6 miliardi di Euro fra Mestre e Ronchi dei Legionari, quando "Con 600 milioni si renderebbe più moderna l'attuale tratta Mestre-Portogruaro-Cervignano, ora utilizzata per solo il 40% della sua potenzialità, prevedendo anche la nuova bretella da Mestre all'aeroporto Marco Polo, in superficie".
Tuttavia, con dati di traffico aggiornati e certi, non si escludono in futuro due nuovi binari, a patto che essi corrano accanto alla linea storica per alcune semplici ragioni: la soluzione è più corta (57 chilometri contro i 61 del tracciato litoraneo), più economica (costo praticamente dimezzato) e l'impatto ambientale sarà meno devastante. Ma quello di Mainardi è solo una proposta: "Sono i leader politici con equilibrio e trasparenza nei confronti della collettività a dover dire l'ultima parola. In tempi rapidi".

Politica che finora non è stata solamente a guardare: a fine giugno i Consigli Comunali del Veneto orientale sono stati chiamati ad esprimersi in merito alla proposta di quadruplicamento della linea storica, mentre pochi giorni prima è stato pubblicato l'avviso di deposito dello Studio di Impatto Ambientale unificato per il progetto "litoraneo". E proprio per discutere di questi due argomenti, il Comune di Quarto d'Altino ha convocato lo scorso 7 agosto un consiglio ad esclusiva tematica ferroviaria e ha approvato due delibere nelle quali emerge una chiara posizione, che sembra essere stata accolta e rispecchiare il pensiero del commissario:
no al tracciato "litoraneo"
perché troppo devastante e costoso, sì al potenziamento e al miglioramento del servizio sull'attuale linea Venezia-Trieste, con apertura al quadruplicamento solo se condiviso con le Amministrazione e si dimostri indispensabile, in mancanza di altre alternative.